Non so cosa fare...
- Stefano Bartolomei
- 3 mar 2023
- Tempo di lettura: 4 min
Storie straordinarie… di conflitti ordinari
“Non so cosa fare.”
Francesco esordisce così al nostro primo incontro di counseling.
“Sono combattuto, avrei delle idee, ma non sono sicuro, non so come capire se questo è proprio quello che voglio fare oppure no…”
La voce molto controllata, le gambe e braccia ben strette e incrociate davanti al petto, lo sguardo che si perde di qua e di là inseguendo i fili di pensieri che si annodano su se stessi… il conflitto interiore è evidente: il suo corpo lo rivela e non può mentire.
“Mi sento confuso perché è successa la stessa cosa quando ho iniziato a lavorare come programmatore: anche allora avevo una direzione, ero davvero convinto che fosse proprio quello che volevo fare, ma dopo poco tempo ho cambiato idea e mi sono bloccato. E ora ho paura di fare una scelta e di ritrovarmi nella stessa situazione”.

Ansia, confusione, senso di incertezza e angoscia lo prendono nei momenti più inattesi, spesso prima di andare a dormire: prendere sonno ormai è diventata un’impresa più dura che vincere una qualche sfida a uno dei suoi videogame preferiti…
Francesco si trova in questa condizione ormai da diverse settimane.
Gli sembra di dover litigare con se stesso ogni giorno per convincersi di cosa vuol fare, che è davvero quella la sua strada, che deve impegnarsi, organizzare le sue giornate, fare i primi passi… E quando finalmente si convince, dopo poco si dimentica, procrastina le cose da fare, si perde in nuove idee e pensieri. Le ore volano via, i giorni si accavallano alle notti, il sonno e la veglia perdono un ritmo sano e adatto alla sua età…
Francesco è immerso in un conflitto.
Affrontare una scelta è un conflitto, forse “Il Conflitto” per antonomasia. Uno dei più duri perché è una lotta prima di tutto con noi stessi. Per questo occorre imparare a gestirlo come si gestirebbe un conflitto con la mamma, l'amico, il capo...
Comunemente si parla di conflitto quando si è in relazione con altri, magari in una coppia o in un gruppo. Ma se pensiamo a noi stessi come a un insieme di diversi Sé, ognuno con le proprie pulsioni, interessi e aspirazioni (e qui le teorie psicologiche si sprecano, dalla teoria delle discrepanze del Sé di Higgins alle teorie dell’analisi transazionale, a quelle della psicoanalisi classica…), beh possiamo tranquillamente parlare di conflitto anche quando siamo in lotta “soltanto” con noi stessi. E paradossalmente è forse il conflitto più difficile di tutti.

Come si affronta e si gestisce la lotta interiore della scelta?
In breve, la risposta in molti casi è: cambiando punto di vista!
Un conflitto è sempre questione di punti di vista diversi. Il conflitto interiore legato alla scelta è uguale: per trasformarlo, occorre esplorare i diversi punti di vista in campo.
Nel caso di Francesco, per esempio, si è trattato di passare da un eccesso di razionalizzazione all'ascolto delle sue emozioni e del suo corpo.
Prima di lanciarsi nel percorso di counseling insieme con me, infatti, Francesco aveva già provato ad auto-aiutarsi: online ci sono migliaia di risorse che possono guidare nel fare discernimento in una scelta.

Per lui però queste non avevano funzionato, anzi avevano contribuito a creare ancora più ansia, confusione e blocco.
Il fatto è che spesso queste metodologie adottano una più o meno complicata analisi razionale della scelta da fare: valuto i pro e i contro, mi faccio una scala di priorità, stilo una lista dei miei valori… tutte cose importanti, molto utili e che io stesso uso nel mio lavoro.
Nel caso di Francesco, però, essendo già molto abituato all'uso della ragione di fronte alla fatica e alla sofferenza del vivere, questi metodi avevano creato un corto circuito: l’eccesso di razionalizzazione aveva fatto scattare pensieri ricorrenti, angosce, sintomi del corpo (non dormire, mangiare poco e male ecc.)…
Una vera e propria “diarrea mentale!” che l’aveva reso sordo all’ascolto autentico di sé e delle sue intuizioni e sensazioni più profonde.
Che cosa fare dunque in questi casi?
La prima cosa utile che suggerisco è lavorare su un piano diverso da quello a cui si è abituati: quello emotivo e corporeo.
A Francesco, per esempio, ho suggerito alcune risorse online (sono davvero molte) di mindfulness e gli ho fatto vivere delle tecniche di visualizzazione centrate sull’ascolto del proprio corpo, sull’osservare le proprie emozioni e sul distaccarsi da propri pensieri.
Attraverso queste metodologie, unite ad altre che adotto nei colloqui di counseling, nel giro di sei/sette incontri Francesco ha ritrovato il bandolo della matassa e è ripartito a camminare sulle proprie gambe più forte di prima!
Se ti sembra di essere bloccato/a di fronte a una scelta a causa di un eccesso di pensieri e ragionamenti, allora ti propongo di sperimentare esercizi che passino attraverso il dialogo con il tuo corpo e le tue emozioni: anche intraprendere una “semplice” routine nel praticare dell’attività fisica può essere un punto di svolta fondamentale per vincere il conflitto interiore legato a una scelta!
Ciao!
Mi chiamo Stefano e mi occupo di accompagnare singoli e gruppi attraverso il labirinto dei loro conflitti quotidiani.
Su questo blog offro spunti di riflessione per i conflitti nei gruppi, propongo piccoli esercizi per trasformare un proprio conflitto, o, come in questo caso, racconto storie straordinarie di conflitti ordinari. Noi siamo Storie che camminano. Ogni storia è unica e sacra, stra-ordinaria. Ma in ogni storia c’è anche un conflitto“ordinario”, comune a tutti noi e in cui tutti possiamo rispecchiarci e così crescere.
Raccontando pezzetti di queste vite che incontro desidero così aiutarti a trovare fiducia nei tuoi conflitti e a scoprire alcuni strumenti che possano aiutarti a comprendere e trasformare la situazione che stai vivendo.
Se questi spunti non ti bastano e desideri parlarne direttamente con me, puoi contattarmi attraverso questo form.
Ci vediamo alla prossima storia, a presto!
Stefano
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